560 CV, 550 NM DI COPPIA E COSTITUZIONE ALLEGERITA
La prima 3.0 CSL (Coupé, Sport, Lightweight) fu sviluppata una cinquantina di anni fa e solo “50” saranno i fortunati, che potranno aggiudicarsi uno di questi gioiellini. La gagliarda antenata ha vinto il “Campionato Europeo Turismo” nel 1973 e per altre cinque volte di seguito, dal 1975 al 1979. Sostanzialmente, con questa nuova CSL abbiamo a che fare con una “M” alleggerita, che monta tecnologia e soluzioni da pista, anche se è omologata per la strada, motorizzata con un 3.0 litri da 560 Cv. Il fulcro dell’auto, però, resta la “Costruzione leggera”, ottenuta tramite: massiccio utilizzo di plastica rinforzata con fibre di carbonio (CFRP) e riduzione del materiale isolante; tetto, cofano, portellone del bagagliaio, grembialature anteriori e posteriori sono realizzati in carbonio, come anche gli attacchi dei pannelli laterali anteriori e posteriori, le soglie laterali, il diffusore posteriore, l’alettone posteriore e lo spoiler posteriore. Ne risulta un eccezionale rapporto peso potenza: 2,9 kg per CV. La base è quella del propulsore adottato dall’attuale vincitrice del DTM, un 3,0 litri, con albero motore forgiato e tecnologia M TwinPower Turbo, ulteriormente sviluppata per questo modello, capace di 560 Cv e 550 Nm di coppia, il tutto abbinato a pura trazione posteriore e cambio manuale a 6 rapporti. Ovviamente, sul posteriore troviamo il differenziale attivo M, collegato al DSC (Dynamic Stability Control). L’assetto è in linea con il resto: sull’anteriore c’è un assale a doppio snodo e il posteriore è a cinque bracci, il tutto condito da sospensioni Adaptive M, con ammortizzatori a controllo elettronico. Lo sterzo elettromeccanico è un M Servotronic a rapporto variabile e l’impianto frenante è un carboceramico M: pinze fisse a sei pistoni e dischi in ceramica di 400×38 millimetri sull’anteriore; pinze fisse a un pistone e dischi in ceramica di 380×28 millimetri sul retro. I cerchi, a bloccaggio centrale, sono da 20” sull’anteriore e 21 sul posterioire. Il primo modello di 3.0 CSL, stante le vistose appendici aerodinamiche, veniva definita la “Batmobile” e questa nuova interpretazione segue la stessa linea progettuale, vedere per credere.